Riprendo a scrivere dopo un pò di tempo. Impegni e quant'altro mi hanno portato a trascurare questo blog. Sono appassionata di ricerche , soprattutto storiche e qualche tempo fa mi sono imbattuta in un libro "dolciario" antico dove erano descritte ricette del 1876. "Urca", mi sono detta, "interessante". E così sfogliando il testo, con mio stupore, arrivo alla pagina dedicata al famoso Panettone. Ora, siamo nel 1876, a Milano, quindi certamente la ricetta del Panettone, così come viene narrata, sarà sicuramente quella "ufficiale". Molto probabilmente i Maestri del Panettone" la conosceranno decisamente bene. Leggendo la ricetta trovo informazioni interessanti, il modo di scrivere dell'epoca mi fanno sorridere, ad es leggo "lo zuccaro (zucchero), i pomi (le mele), chinette (non ho la più pallida idea di cosa siano), prune (prugne), ghiandolini (semini interni alla mela/pera), ecc. ecc. Per quanto riguarda il forno, viene suggerito di aggiungere le fascine di qualità dolce e secche, viene data indicazione su quante metterne e disporle in maniera ottimale. Il forno dev'essere di primo grado (caldo), secondo grado (allegro), terzo grado (moderato), quarto grado (calor dolce), quinto grado (calor lento) ed infine sesto grado (calor perduto).... Si arriva a varie ricettine, tra cui quella del Panettone, panettoncini e navicellini. Dei primi due, anche oggi, conosciamo la tipologia di dolce. Non avevo mai sentito parlare dei Navicellini. Continuo a leggere e noto che tali dolcetti hanno la stessa ricetta del panettone ma con una forma alquanto bizzarra. La ricetta del panettone mi lascia un pò stupita perchè gli ingredienti classici sono i soliti: Farina (non specifica di quale tipo, probabilmente a quell'epoca non era così raffinata come oggi), zucchero liquefatto, uova, lievito fermentato, burro e uova. Non sono aggiunti aromi ma solo uvetta sultanina e cedro confetto (candito) a pezzi. Strano, mi sono detta, niente scorza di limone e arancia gratugiata che con un impasto particolare con miele/zucchero danno quell'aroma tipico del Panettone.
Procedo nella lettura e leggo che per fare questi Navicellini, dopo la lievitazione, bisogna pesare la pasta lievitata e i pezzi devono essere di 56 gr. Poi bisogna dare una forma particolare : fare una palla e allungare a bastone, lasciare una parte grossa nel centro e lateralmente dei bastoncini la cui terminazione è una pallina alle due punte. Ci provo e la forma era un pò particolare, mi sembrava quasi la forma di una colombina. Fatte, carine e buone. Ma per quanto riguarda il sapore non mi pare proprio quello del Panettone come intendiamo noi oggi. Sembrano più delle brioschine. Ottime a colazione, impucciate nel caffè, o tè o altro.
Ecco di seguito le foto dei Navicellini, o secondo quello che ho capito dalla descrizione di questo ricettario anno 1876.
P.S. nel ricettario sono presenti altre ricette di dolci finite nel dimenticatoio.
Preparazione |
Ecco i Navicellini